NOVITA'

ABSE di Anna Maria Farabbi
pp. 144, euro 17,00 isbn 978-88-89615-48

"LA CAROVANA DI SALE"
preistoria del poema

Io credo nella poesia.
E credo che la poesia non ha vinti né vincitori né graduatorie.
... Io credo che la sua potenza sia disarmante: toglie armature,
duelli, eroismi, tattiche sanguinarie per la conquista
della corona. Disarmante, appunto, perché scintilla nella
sua nudità. Folgora, perché è estranea a ogni misura.(...)
 
 
 
 

 
TRAMA
ho attraversato l’abse, il nulla
nel nulla ho trovato un paese
nel paese sono entrata
attraversando questi nodi pubblici:
la prima porta
la bottega dell’acqua
l’osteria del buio rosso
la piazza
la scuola
la biblioteca
l’ostia
l’asilo
l’ospizio femminile
il cimitero
ho infilato ogni filo creaturale nella mia cruna interiore
nascendo questo poema
io viaggio e canto
portando ovunque comunque
l’ io profondo nel mio corpo che è la mia casa
 *****
"Le rose esplodono. Con la bambina in corsa
che le stringeva in pugno
portandole ridendo a sua madre.
Nel sogno la ricompongo. Piango.
Divoro i petali e l’intera primavera.
Il soldato mi chiede i documenti del mio pellegrinaggio:
vengo dal petto della madonna del latte
camminando il solstizio d’inverno l’età della pietra
e della mia natività. Passata presente e futura.
Vengo dalla cultura della madre
che soffia polline fosforico dentro il buio di ogni grotta
e riconosce uguali ebrei palestinesi preti di cristo
tu e io nessuno escluso. Il tempio
è il tempo: un’unica cosmica pancia dentro cui nevica.
O sono falde condensate di latte che scendono ora
coprendo per pietà il sangue
tra le rovine e i morti: il soldato mi spara.
Io sono la bimba o sono la rosa del rogo
nella striscia infernale di Gaza
durante questo eterno assassinio di massa:
in nome del padre del nonno del figlio
del profeta rabbino papa o patriarca
lanciando il sasso lo sparo la bomba atomica.
Io sono una piccola poesia femmina di voce o di carta
un palmo laico in offerta contro vento
contro il delirio dell’io del d/io
contro la cultura del lutto e del possesso.
diario di un sogno emorragico:
da Gaza al resto del mondo"

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