IL SACCO DEL CURDO
di Umberto Simone
€ 13,00
ISBN 88-89615-13-3
DI LUCE E D’ARIA
Ho bevuto il latte da un seno, e sotto una pergola il vino,
e il tè alle cinque in punto, e del Brasile in un caffè;
l’acqua dell’oasi ho bevuto e il cognac della staffa:
quanto il mio stesso fiato, non mi disseta niente.
E ho mangiato le ostriche, gli alfabeti, le labbra,
masticato gallette, preghiere, chewing-gum,
inghiottito singhiozzi e pillole e noccioli di ciliegia,
ma non è che di giorni e di notti la mia vera fame.
E quando gli altri cadono sbronzi sotto la tavola,
io sogno cantine di maestrale,
e bottiglie più verdi della pioggia sul Gange,
e tappi rossi come Madagascar.
E mentre tutti a gara si zavorrano il gilé,
io, io penso ai granai del sole,
dove si ammucchiano, a manciate incandescenti,
anche tanti domani che non sono per me.
Umberto Simone
Ho bevuto il latte da un seno, e sotto una pergola il vino,
e il tè alle cinque in punto, e del Brasile in un caffè;
l’acqua dell’oasi ho bevuto e il cognac della staffa:
quanto il mio stesso fiato, non mi disseta niente.
E ho mangiato le ostriche, gli alfabeti, le labbra,
masticato gallette, preghiere, chewing-gum,
inghiottito singhiozzi e pillole e noccioli di ciliegia,
ma non è che di giorni e di notti la mia vera fame.
E quando gli altri cadono sbronzi sotto la tavola,
io sogno cantine di maestrale,
e bottiglie più verdi della pioggia sul Gange,
e tappi rossi come Madagascar.
E mentre tutti a gara si zavorrano il gilé,
io, io penso ai granai del sole,
dove si ammucchiano, a manciate incandescenti,
anche tanti domani che non sono per me.
Umberto Simone
COLLANA IL LABIRINTO DEL MONDO
GUARDA NEL BUIO, COM'E' VARIOPINTO
di Karel Sebek
€ 18,00
isbn 888961511-7
TENTATIVO DI SUICIDIO NEL TESTO
(A Roman Erben)
Ho riempito completamente d’acqua il lavandino e vi ho immerso la testa
con la buona intenzione di non tirarla più fuori
in quell’istante davanti ai miei occhi iniziarono a scorrere in rapida
[successione tutti i sogni
che avrei dovuto sognare in alcuni ultimi mesi
quando ho vegliato in parte nella sala macchine
in parte ho piantato con te gli ortaggi neri negli orti degli altri
dopo averli consumati dovevano iniziare a sterminare gli insetti poi
[gli animali
sempre più superiori e alla fine se stessi
in parte ero appeso alla lanterna più vicina con la testa illuminata al posto
della lampada e illuminavo i dintorni:
la strada che porta a Lánov la calcara dove ho lavorato nel sessantuno
la stazione merci un pezzo di cortile col nostro palazzone
che assumeva un po’ alla volta l’aspetto di tutti i ristoranti della città
l’alcol versato nel testo son riuscito a consumarlo da solo
ma per poter arrivare davvero a te avrei bisogno di una fune
molto lunga e un rampino in testa
la maggior parte del tempo quando dovevo lavorare sulla mia personalità
[passata
ad imperversare nei locali del comitato nazionale
come presidente e partiti allo stesso tempo
sono capace di imitare le voci di tutti gli abitanti locali
nella mia faccia da scimmia ho in deposito tutte le smorfie delle ragazze
[locali
sono commessa in un selfservice divido le persone secondo la loro
[eloquenza
sugli scaffali e fornisco i bigliettini con i titoli
dei temi dei discorsi più frequenti
è anche una scienza come si insegnerà presto nelle scuole
su questi concetti sarebbe buono una volta per tutte metterci una croce
se il poeta non zittito da altri non riesce nemmeno nel momento del
[bisogno fisiologico a tenere la bocca chiusa
mi iscrivo volontariamente col primo carico di bestie al macello
piuttosto che lasciarmi scorgere dal vostro corpo di balena quando mi
[ascoltate entusiasticamente
la vostra siluetta si sovrappone al cavallo da tiro apre la porta e si avvicina
[a me
sarò allora la pentola col coperchio inizio una zuffa per un pasto
mi scaverò una fossa ancora più profonda farò rinvenire le carcasse più
[decomposte
in bocca ficcherò il naso nell’intruglio più schifoso
nella nostra città darei volentieri il benvenuto a qualche funzionario del
[governo oppure scriverei per un giornale
in quell’articolo ci sarebbe tutto ciò su cui medito dalla mattina alla sera
[quando mi
dedico ad un’ispezione accurata delle dita dei piedi
sembrerebbe che abbia già tirato le cuoia ma qui qualcuno ulula nascosto
dietro al sofà come se fosse festa nazionale
sotto l’enorme pancia della pulce solo ora ti ascolterò con attenzione
quando parli dell’immaginazione come della mia balia la signorina
[Votocková quando quelle
idee davvero si materializzano c’è qui una sedia al sole davanti
alla porta il saponificio e il negozio del signor Vrabec ma già siede
[al tuo
posto e racconterà da sola quelle favole delle schegge
conficcate nelle labbra
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